Vi porterò con me
Incontro con
Giovanni Allevi
Ci siamo
rincontrati a Fermo, nella Sala del Palazzo dei Priori, complice la
pubblicazione “ Vi porterò con me-la mia vita con la musica”. Tanti anni
passati da quel felice sodalizio culturale instaurato ai tempi del liceo , alla
ricerca di un’ ideale filosofico-musicale estensibile anche alla
vita quotidiana. Mi assale il desiderio di raccontarvi, di dilungarmi e sperdermi nelle articolazioni
dei ricordi… sul filo di ideali di libertà irraggiungibili ma che nella
filosofia di F.Nietzsche, specie nell’ esaltazione dello spirito dionisiaco
della “ Nascita della tragedia”, ci sembravano e ancora ci appaiono quasi raggiungibili. Ricordo l’
allievo Giovanni Allevi , tra appunti , interventi filosofici e valutazioni che
volutamente sprofondavano in arricchimenti musicali specie dell’ Ottocento e
del Novecento. Mentre spuntavano sopra il banco, tra le tante carte ,numerosi spartiti musicali. Lasciavo fare…lo ascoltavo
e notavo con quanta energia e
convinzione da spunti spesso bachiani fosse
in grado di partorire riferimenti alle
composizioni mozartiane e beethoveniane. In articolati intrecci filosofici che richiamavano
il pensiero critico di Parmenide ed
Eraclito. Con grande sorpresa ed attenzione da parte degli altri alunni. Insomma, sono i ricordi di un “ anziano”
professore di filosofia duettante con un giovane alunno che riusciva a
rafforzare, già, la passione musicale con l’ esercizio della filosofia.
Quell’alunno mi è ancora di fronte: l’ animosità e la passionalità sono rimaste
esattamente le stesse. Anche gli arruffati e ricciuti capelli sembrano dire la
stessa cosa. Come pure la voglia di fare ed arrivare. Con un sogno comunque realizzato: vivere il presente il
più intensamente possibile. Proprio come lo spirito dionisiaco e apollineo fusi
insieme. Un grazie di cuore a Giovanni per tanta animosità, per l’ esempio di
perseveranza e coraggio nella sperimentazione musicale che manifesta ancora
oggi davanti ad un pubblico di giovani ,alcuni
dei quali , al contrario, delusi ed amareggiati, hanno abbandonato troppo
presto la voglia di battagliare e di costruire un futuro migliore.
Giuseppe
Fillich

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